09 giugno 2007

Di rientro dal mio silenzio

Mi riapproprio del mio blog, a distanza di qualche mese, travolto da mesi di lavoro intensissimo (da lacrime e sangue). Un breve post per una riflessione. Ieri sera una coppia di amici mi ha detto che convolerà dopo l'estate a giuste nozze. Giuste soprattutto perché stanno insieme da 15 anni, convivono da almeno un lustro e hanno valutato, nonostante le difficoltà professionali di entrambi, che era l'ora. Nessuna sorpresa, quindi, si sapeva che si sarebbero sposati, ma il punto è che il matrimonio passa anche una necessità di regolarizzare. Chissà, forse con i Dico, avrebbero aspettato ancora un pochino, giusto per darsi maggiore stabilità economica. Ma come fare capire, ai campioni della difesa della famiglia, che ci sono decine di migliaia di coppie che dalle unioni civili trarrebbero un giovamento, senza dover essere per forza la Famiglia che OltreTevere vuole e che i baciapile parlamentari sostengono con la decisione di zerbini. Non mi interessa lo sputtanamento di democristi che difendono i valori della famiglia e ne hanno due o tre. Voglio che si capisca che non si gioca sulla pelle delle persone, che per pararsi il didietro da eventuali spostamenti negli equilibri politici (la perdita di quel cadreghino, difesa a costo della dignità), non si può accettare che ciò che non piace a me, non va bene per nessuno. I parlamentari cattolici a parole, sono dipendenti anche miei e nostri (quanto ha ragione Beppe Grillo), e le nostre tasse servono a pagare il loro lavoro per noi. Non per loro. Altrimenti, li si licenzia, come si fa con gli operatori di call center sottopagati e sfruttati che non raggiungono gli obiettivi. O no?

Hasta siempre!

Jordy