28 dicembre 2007

Ma pure a Natale???.../2

Ora arriva l'annuncio di Lamberto Dini: a gennaio presenterà all'Esecutivo un programma di Governo nuovo. Se non verrà approvato e recepito totalmente, non darà la sua fiducia la Governo Prodi. Il "liberaldemocratico" (sarebbe opportuno conoscere i termini che si usano, prima di utilizzarli...) impone un diktat a scatola chiusa, cos'è? Provare per credere? Il senatore Lamberto Dini si trova in parlamento, eletto sulla base di un programma sottoscritto dagli elettori con un'operazione semplicissima: una croce sul simbolo dell'Unione, sulla scheda elettorale. Peraltro, il senatore Lamberto Dini, come la totalità dei parlamentari italiani, non è stato scelto dagli elettori, La legge elettorale attuale non permette di scegliere chi mandare in Parlamento. Onde per cui, siamo al paradosso di un soggetto politico che rappresenta, al momento, solo se stesso, con alle spalle un partitino parlamentare senza riscontro elettorale che pretende di decidere per tutti. Così, senza rappresentatività, ma solo autoreferenza. Alla faccia del "liberale" e del "democratico"...Senatore Lamberto Dini, si conquisti sul campo il diritto a governare: come già suggerito, si dimetta e si presenti da solo alle prossime elezioni. Per rispetto agli elettori...

26 dicembre 2007

Ma pure a Natale???...

Almeno il 25 dicembre ci si aspetta che dal Palazzo cali un minimo di silenzio, giusto per riossigenarci un po'. Invece, spunta Lamberto Dini con una nuova sparata: "Il governo in Senato non ha più i numeri per governare. Ed è assurdo che Prodi pensi che soltanto lui possa svolgere quel ruolo", ha dichiarato alla stampa, giusto in piena festività, per avere il massimo di visibilità. Allora, il Nostro è stato eletto nelle file della Margherita, ma non ha aderito al Partito Democratico. Se ha cambiato idea, è pregato vivamente di dimettersi in quanto non più in linea con le idee di chi l'ha eletto, altrimenti si rassegni a fare parte della maggioranza di centrosinistra fino alla scadenza del mandato. Ma siccome il Nostro non vuole far più parte dell'Unione, ma non vuole nemmeno mollare la poltroncina parlamentare, allora la proposta è: faccia cadere il Governo subito, proponga nuove immediate elezioni nelle quali si presenti, da solo, come futuro leader del Governo e aspetti il responso del popolo sovrano. Sarà così coraggioso da affrontare il verdetto di un meccanismo così tremendo come la democrazia? O forse preferisce che il potere sia cosa di pochi? Vuol tornare tra le braccia del suo vecchio compagno di viaggio, quel Berlusconi a cui voltò le spalle già qualche anno fa? Il nuovo avanza, mettiamolo da parte...

21 dicembre 2007

Strenne stressate

Natale è alle porte, sbarratele se potete!!! Scherzi a parte, negli ultimi giorni si consuma il delirio tipicamente italiano del regalo natalizio da prendere al limite del tempo massimo. Figli di una società che comprime tempi e reprime fantasie, si è pronti a prendere una qualsiasi stupidata, pur di non presentarsi a mani vuote. Salvo affollare i negozi, dal 27 dicembre, per far cambiare l'80% dei doni ricevuti. Milano è naturalmente congestionata dal traffico, ma in questi giorni siamo di fronte a un fenomeno unico. Si verifica un vero e proprio transfert: la coda agostana al casello di Melegnano si riversa, senza soluzione di continuità, in ogni strada e vicolo meneghino. Con il risultato che si impiegano 2 ore per fare 1 chilometro, altre 2 ore per trovare un posto auto e un altro paio per tornare a casa. Ma i negozi? Vuoti o quasi...Eh, già, il natale è povero, aumenta tutto, dal pane alla pasta, ma gli italiani non si fermano di fronte alla strenna, anche a costo di spendere quel che resta della tredicesima in benzina e luculliani deschi, pranzando e cenando senza tregua per tre giorni. E poi, via, si svuotano le città e tutti fuori per la settimana bianca o il capodanno. Non ci sono soldi? Chissenefrega, si fa il mutuo! Perché questo è il nuovo trend. Ci sono i ricchi sempre più ricchi, e ci sono molti nuovi poveri. Se volete sapere perché, guardate per strada, nei prossimi giorni. La risposta è lì, compressa sulla lingua d'asfalto, rovente manco fosse pieno agosto.

Feliz navidad...

Jordy

20 dicembre 2007

Chi me piglia ppe' francesa...

Credevo di aver capito, di essere stato illuminato sulle soluzioni inesorabili per portare la stabilità nella vita politica italiana. Il rimedio doveva essere il proporzionale alla tedesca, con sbarramento al 5%. Con discussioni se fissare le alleanze prima o dopo il voto, ma per tutti, Walter Veltroni in testa, era il Sistema, ineluttabile, implacabile, indifferibile. Poi, sento un'intervento del segretario del Partito Democratico in cui spiega che prima o poi dovremo capire che per il nostro Paese la soluzione non può che essere il sistema elettorale alla francese (maggioritario con doppio turno e sbarramento del 12%). Compreso, of course, dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica. Mi sono fermato un attimo a pensare che tra i due sistemi che una differenza passesca, come tra il giorno e la notte. Dal proporzionale al maggioritario, così, da un giorno all'altro. E tutto il pubblico ad applaudire l'ineludibile destino che la Guida offre alla propria gente. Ora, delle due una: o a sinistra ci si è rintronati completamente da accettare che ogni posizione sia giusta, perché arriva dai vertici, senza un minimo di discussione, dal metodo alle conseguenze, fino alla congruità di posizioni che cambiano a velocità impressionanti. Oppure, la seconda ipotesi è che bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla. In questo caso, conosciamo già il finale...

19 dicembre 2007

Pena di morte e la pena delle morti

L'Italia ha vinto un'importante, importantissima battaglia diplomatica al'Onu, la moratoria sulla pena di morte nel mondo. una mozione che ha superato lo scoglio dei paesi contrari o che utilizzano la condanna capitale abitualmente. Paesi privi di forme reali di democrazia (come la Cina) e paesi esportatori ufficiali di democrazia (vedi Usa). Una vittoria notevoe, che apre a livello globale la discussione sul tema, la mozione non è vincolante, ma può essere il passo decisivo verso un'abolizione generale della pena di morte. Ottima notizia, ma ora occorre fare di più, a partire dall'Italia. Nel nostro paese, la cronaca delle ultime settimane lo conferma, lavorare rischia di essere il luogo della dipartita, sempre di più. Sono salite a sei le vittime della ThyssenKrupp di Torino, solo ieri, altre cinque persone hanno perso la vita lavorando e la media di 3-4 morti quotidiani sembra essere bloccata. Serve un intervento decisivo, sulla quantità e qualità dei controlli, e serve la certezza della pena per gli imprenditori che sfruttano il lavoro nero e risparmiano sulla sicurezza. Vanno colpiti e puniti. I lavoratori vanno tutelati e garantiti. Non è più accettabile che operai muoiano e nessuno paghino. A Porto Marghera ne sanno qualcosa le famiglie dei tanti lavoratori morti a causa delle nubi tossiche in fabbrica. I tribunali non hanno punito nessuno, tranne le vittime. E' opportuno che arrivi la svolta, altrimenti la prossima moratoria la dovremo chiedere contro l'Italia...

06 dicembre 2007

Le chiamano "morti bianche"...

...Ma nero è il colore del lutto. In Italia, nel 2006, sono state 1300 le vittime di incidenti mortali sul posto di lavoro, 100 al mese, 3 ogni giorno. L'ultimo caso è di stanotte, a Torino. Un operaio morto e altri 6 che lottano in condizioni gravissime, per un incendio all'acciaieria ThyssenKrupp del capoluogo piemontese. Mentre ci si affanna, in Parlamento, dietro a un decreto Sicurezza che si occupi di come buttar fuori il maggior numero possibile di Rom senza apparire razzisti, non si fa assolutamente nulla per garantire ai lavoratori quella Sicurezza minima, di poter tornare a casa la sera, sani e tranquilli. Non di vederli uscire di casa la mattina e chiedersi se torneranno vivi...Sono numeri da guerra, altro che Afghanistan o Iraq, è qui che lo Stato manca. Manca nella prevenzione, nel sostegno e nel controllo che le norme di sicurezza vengano applicate, che nei cantieri tutto funzioni bene e che non ci siano lavoratori in nero, che costano poco anche perché non devono lavorare in sicurezza. Manca la tranquillità di lavorare con macchine che siano perfettamente funzionanti e non vetuste. Ecco qual è il vero assenteismo. Che guarda caso, in troppi casi è voluto da imprenditori (non tutti, ma qualcuno c'è, visti i numeri...) con qualche scrupolo di meno. Se l'assenteismo nella pubblica amministrazione ci costa 14 miliardi di euro, 1300 morti sul lavoro ogni anno, quanto costano? E non si tratta solo di costi economici...

P.s. Oggi è il 10 dicembre, le vittime sono salite a 4 e l'azienda sostiene che tutto era a posto, non c'erano problemi legati alla sicurezza. Nemmeno quella che gli stessi lavoratori definiscono "una strage" serve a fare un piccolo esame di coscienza?...

05 dicembre 2007

Votantonio, votantonio!!!

Ormai è un tour europeo, se non mondiale, su quale sistema elettorale adottare. Alla tedesca, alla francese, alla spagnola (non siate maliziosi!!!). Modestamente, umilmente (ma anche no...), butto lì la mia proposta. Sarebbe bello se ci fosse una risposta forte da parte dei protagonisti del voto, cioè gli elettori. Con un avvertenza ai politici che dovessero imbattersi per caso nella mia idea e volessero farla propria: sarebbe bella la citazione ed eventuale offerta lavorativa collegata, per contrastare la precarietà del sottoscritto... :-))

Proposta semplice, semplice:
proporzionale con sbarramento al 7/8%, senza premio di maggioranza e vincolo di coalizione. Importante questo punto, perché porterebbe a una modifica costituzionale, che leghi la durata delle Camere alla vita dell'Esecutivo. Quindi niente inciuci, governicchi, tecnici, balneari e altre frivolezze di democristiana memoria...

Poichè lo sbarramento non risolverebbe il problema della frammentazione, bisogna intervenire altresì sui regolamenti delle Camere, per fissare alcuni paletti rigisissimi:
oltre al vincolo di coalizione, è necessario anche il vincolo di mandato per i parlamentari, perché cambiare idea è legittimo, ma chi è stato votato per una lista non deve poter cambiare posizione, partito, coalizione con i voti degli elettori, a cui magari girano i "cabasisi" se votano un candidato di Rifondazione e se lo trovano in Forza Italia sei mesi dopo, o viceversa...Qualora il parlamentare decida di non sentirsi più parte della formazione politica con cui è stato eletto, decade dalla carica parlamentare immediatamente.
Inoltre, andrebbe impedita la formazione dei partitini parlamentari, autoreferenziali e privi di rappresentanza territoriale. Per questo, basta inserire nella legge che i soli simboli ammessi in Parlamento sono quelli determinati dalle elezioni. Così i vari De Gregorio, Dini e compagnia bella non si troverebbero più nella posizione di potersi svincolare dalla maggioranza con cui sono stati eletti e minacciare constantemente la caduta del Governo, qualora non tenga le posizioni che vogliono loro...
Infine, per risparmiare sui costi della politica, si potrebbe cancellare la possibilità, per i parlamentari, di maturare una pensione dopo solo due anni di legislatura. Gli anni da onorevole vanno solo conteggiati in aggiunta a quelli maturati da reddito di lavoro e, comunque, aumentare il minimo per la pensione da 2 a 15 anni (o 3 legislature) da parlamentare.
E' una proposta accettabile? Io dico di sì, ma temo che, per chi dovrà votarla, sia una proposta nociva. Forse perché si schiera dalla parte degli elettori e non degli eletti...

Hasta luego!

04 dicembre 2007

Al lavoro!

"L'assenteismo è l'emblema dell'inefficienza e del cattivo funzionamento della pubblica amministrazione, il fenomeno più evidente e clamoroso". E' una frase pronunciata da Luca di Montezemolo, che riprendo paro paro un articolo di Repubblica.it. Questo qui:

http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/economia/conti-pubblici-62/montezemolo-statali/montezemolo-statali.html

Il costo, per il presidente di Confindustria, è 14 miliardi di euro, l'1% del Pil. Non solo, "La nostra rimane una società incentrata sulle caste", aggiunge il presidente Fiat, Ferrari, Luiss, ecc..
Una bella denuncia, niente da dire, ed è chiaro che questo è uno degli esempi di spreco di denaro pubblico da contrastare, fino a farlo sparire. Però, mi faccio una domandina: un uomo che ricopre 15 cariche presidenziali e varie, quando è nel suo ufficio a Torino, o a Roma o a Maranello, non è per caso assente nelle altre sedi? E poi, il presidente di Confindustria è al corrente del fatto che in Italia vige il capitalismo familiare dove non esiste apertura a dinamiche di respiro internazionale, ma il passaggio di potere da padre a figlio, spesso deleterio per lo sviluppo delle aziende, è rigido? E che nella storia del Paese, queste gestioni sono state contenute da interventi statali? Di quali caste parliamo?
Senza polemiche, giusto per informazione...

29 novembre 2007

Politicanti a tempo determinato

Mi lancio in una piccola riflessione politica, con suggerimento finale. Il punto di partenza è la legge elettorale, la "porcata", come l'ha autorevolmente definita il suo estensore, il leghista Roberto Calderoli. Scritta apposta per creare questo casino e inpedire che, una volta appurato che il centrodestra non avrebbe vinto, serviva a non far vincere il centrosinistra. E quasi ci riusciva...Ora è successo che la maggioranza più che risicata al Senato è stata innanzitutto minata da quel De Gregorio, ex Forza Italia eletto con l'Italia dei Valori (quindi centrosinistra) e prontissimo al salto della quaglia, non appena incastrato il suo sedere iperobeso nella "cadrega", la poltrona per i non milanesi. Subito dopo, sono apparsi i fantasmi del Trotzkismo italiano, ultimi reperti storici del passato secolo, che lottano per non essere sorpassati dal mondo e che si candidano al parlamento con formazioni di sinistra, interne all'Unione e pronte a governare. Bene questi signori Rosi e Turigliatto non vogliono stare al governo, ma fare l'opposizione. Al succitato De Gregorio, che si è fatto tosto il suo nuovo partitino, pagato con i soldi dei contribuenti, chiederei di avere rispetto dei cittadini che gli pagano lo stipendio e che gli hanno dato il voto per stare nel centrosinistra. Per piacere, DIMETTITI e vergognati! Ai due senatori di sinistra, chiederei di fare un passo indietro, non siete in grado di rispettare la disciplina di partito, valore forte dell'elettorato che dovreste rispettare? Bene, DIMETTETEVI! ma il meglio è di questi giorni, Lamberto Dini e un paio di amici suoi hanno deciso di sentirsi con le mani libere e tengono in scacco il Governo, con la minaccia diretta: o votate quello che volgiamo noi, oppure si cade. Mr Lambertow, sei stato votato nelle liste della Margherita ora confluita nel Partito Democratico. Non sei d'accordo con questa scelta? Legittimo. Non ti senti più parte della maggioranza legittima, insieme agli altri due senatori tuoi? Benissimo. Hai sentito il bisogno di fondare un nuovo partito (il terzo, il quarto? Quanti ne hai aperti e chiusi negli ultimi anni?) per dar voce ai liberaldemocratici? Ottima idea. Però, sei fuori dal mandato che i tuoi elettori ti hanno affidato con il loro voto. Se hai rispetto per loro, fai la cosa giusta: DIMETTITI! Perché il problema è che i politici di professione si sono abituati a fare i propri comodi, in nome proprio e con il voto dei cittadini, utili solo per la croce sulla scheda evidentemente. Per questo il mio suggerimento è per chi dovrà scrivere la nuova legge elettorale. Scrivete un comma breve e molto semplice: il parlamentare che lascerà il partito con cui è stato eletto o che verrà posto fuori dalla direzione perché fuori della linea, indicata dal programma elettorale, sarà immediatamente decaduto dalla carica. Se si vuole evitare frammentazione e ricatti di pochi parlamentari, questa è la strada. Sarebbe bello applicarla, ma può il condannato trasformarsi in boia di se stesso?

Lavorare tutti, o almeno quasi...

Tempo, dall'ultimo post, è passato...Torno a scrivere per piacere, dopo essere stato sfruttato per qualche mese da un giornale che avrebbe dovuto pagare per i miei articoli e invece ancora un paio di mesi e finiva che pagavo io per lavorare....! E la precarietà del lavoro è un tema forte, in questi mesi di protocolli sul welfare e allarmi sociali. Pagine di giornali, ore di dibattiti in tv, ma ancora una soluzione cercasi...Eppure le soluzioni non sarebbero così complicate, per trovare una soluzione decente, alle migliaia di giovani e meno giovani, alle prese con cocopro e anche meno, incapaci di progettare non il loro futuro, ma la loro settimana. Io sono uno di loro e mi arrabbio perché sono anni che si parla, si parla, ma la situazione non cambia. Guai a dire che la legge 30 (impropramente chiamata Biagi) va cambiata. Altrimenti finisci per essere considerato fiancheggiatori di quei terroristi imbecilli e criminali fuori dal tempo. Ma forse, la realtà è che le modifiche alla legge renderebbero i lavoratori atipici più tutelati, magari meglio retribuiti, e quindi "non economici". Le imprese ci marciano da anni, chiedendo più flessibilità da parte dei lavoratori, per non essere costrette a esportare le produzioni in Romania e in Cina, dove i lavoratori si fanno sfuttare per quattro soldi e con il sorriso sulle labbra! Vero Montezemolo? Perché non c'è stata la flessibilità, da parte delle imprese, quando le università hanno cambiato ordinamento e il nuomero di laureati (fino a una decina di anni fa, il 30% del totale degli iscritti) è aumentato? Dove li mettiamo questi laureati? Call center? Risposta esatta! La settimana scorsa sono andato a un job-meeting con una cinquantina di aziende importanti presenti, pronte per conoscere neo laureati e giovani professionisti. Peccato che non ci fosse un'azienda con posizioni aperte, fatti salvi i fantastici stage aggratis...Ma sono i lavoratori che devono essere flessibili. Oltre i 90 gradi, però, ci si spezza la schiena...Mentre la politica finge di occuparsi del problema, senza fare granché, continuiamo con le denunce di ragazzi che non ce la fanno, di presunti bamboccioni che non hanno la possibilità di comprarsi la casa e che se ci provano, se la trovano scippata dalle banche perché non riescono a pagare il mutuo che la banca stessa ha consigliato a tasso variabile. Bertolt Brecht diceva: "il vero ladro non ruba in banca, la fonda", avrà avuto ragione? Sono arrabbiato, aspetto tristemente e sconfortato che si tocchi il punto più basso per vedere cambiare la situazione. Nel frattempo, informo che tra qualche anno, la depressione da precarietà sarà una malattia sociale con costi elevati. Se vogliamo aspettare che il 50% dei giovani si trovi in questa situazione....

25 luglio 2007

Basta al Doping!!!

In ordine cronologico decrescente da oggi:
Cristian Moreni, Alexander Vinokourov, Patrik Sinkewitz, senza dimenticare Michael Rasmussen, espulso dalla nazionale danese di ciclismo per non essersi fatto trovare due volte a controlli antidoping. Questo caso è interessante, veste la maglia gialla del Tour 2007 e non può essere squalificato, perché il provvedimento arriva dopo tre chiamate a vuoto. Tutto questo in poco più di una settimana di Grande Boucle. E poi, Jan Ullrich, Bjarne Riis, Erik Zabel e il vincitore del Giro d'Italia 2006, Ivan Basso. E' il triste e incompleto elenco di chi ha scelto, o tentato, di scavalcare le regole per vincere o solo arrivare al traguardo. Senza dimenticare le decine, centinaia di ciclisti professionisti e le migliaia di dilettanti e amatori che, per vincere, per migliorare le prestazioni, barano e si rovinano la salute. Ma fanno passare, soprattutto, un messaggio negativo: senza aiutino, non si arriva da nessuna parte. A tutti costoro, da vero appassionato di ciclismo, che ha esultato e apprezzato le vostre imprese perché pensavo foste puliti. A tutti voi, che avete tradito me, tutti i tifosi, i vostri compagni e colleghi che sudano senza assumere farmaci o farsi ripulire il sangue da trasfusioni, chiedo solo due cose. Per risarcire moralmente noi tifosi, PAGATE di tasca vostra i danni economici che provocate a ogni ritiro di squadra da competizioni a causa di esiti positivi all'antidoping. E, soprattutto, NASCONDETEVI a casa e risparmiateci macchiette tristi e penose, fatte di scuse, di "non è possibile", "ho un raro caso di livelli sbalzati naturalmente" e "mi hanno incastrato". Fatelo per la dignità nostra, di questo sport e per la vostra. Casomai ci fosse ancora....


N.B.: poche ore dopo aver pubblicato questo post, Rasmussen è stato licenziato dalla sua squadra e cacciato dal Tour. Aveva appena vinto il tappone pirenaico. Era necessario aspettare che avesse un vantaggio inattaccabile? Licenziato per evitare un nuovo caso Floyd Landis, beccato dall'anti-doping il giorno dopo la vittoria definitiva della maglia gialla e tuttora sotto inchiesta? Un piccolo passetto in avanti, fino al prossimo caso...

Succede d'estate


Capita ogni anno, quando le temperature salgono. Ed è successo anche ora, in questi giorni. C'è sempre qualcuno che, per patologia o qualche interesse, decide che si può dare fuoco alla boscaglia, alla macchia mediterranea, a tutto ciò che è combustibile. Succede anche ora, che la mano umana decide di distruggere la natura. L'emergenza incendi ogni volta è sempre più alta, più estesa. Succede che ci siano polemiche sui ritardi, sui soccorsi, sui controlli. E succede, soprattutto, che spesso e volentieri questi piromani criminali restino impuniti. Anche quando uccidono, come è accaduto a Peschici.


C'è molto rancore personale, il Gargano è la mia terra e qualcuno ha deciso di distruggerla, come sta avvendendo in Calabria, in Molise, in Sardegna e in mezza Italia. Penso alle migliaia di sfollati, ma anche alle migliaia di contadini che sui loro uliveti fondano buona parte del loro reddito annuo e ora non hanno più nulla. Come gli operatori turistici, che hanno visto cancellare le strutture che danno lavoro.

LAVORO! in una terra con molte difficoltà e che nel turismo può trovare uno sbocco positico. Piromani malati oppure forze contrarie al Parco Nazionale, che non permette di cacciare liberamente e gettare colate di cemento, costruendo ovunque e comunque, anche abusivamente? Il mio pensiero e la mia solidarietà va ai miei conterranei, vorrei che superassero anche questo momento. la mia speranza è che le mani che appiccano fuochi, ovunque, vengano fermate. Dalla Legge o dalla Natura, così vilipesa, purché siano fermate.

09 giugno 2007

Di rientro dal mio silenzio

Mi riapproprio del mio blog, a distanza di qualche mese, travolto da mesi di lavoro intensissimo (da lacrime e sangue). Un breve post per una riflessione. Ieri sera una coppia di amici mi ha detto che convolerà dopo l'estate a giuste nozze. Giuste soprattutto perché stanno insieme da 15 anni, convivono da almeno un lustro e hanno valutato, nonostante le difficoltà professionali di entrambi, che era l'ora. Nessuna sorpresa, quindi, si sapeva che si sarebbero sposati, ma il punto è che il matrimonio passa anche una necessità di regolarizzare. Chissà, forse con i Dico, avrebbero aspettato ancora un pochino, giusto per darsi maggiore stabilità economica. Ma come fare capire, ai campioni della difesa della famiglia, che ci sono decine di migliaia di coppie che dalle unioni civili trarrebbero un giovamento, senza dover essere per forza la Famiglia che OltreTevere vuole e che i baciapile parlamentari sostengono con la decisione di zerbini. Non mi interessa lo sputtanamento di democristi che difendono i valori della famiglia e ne hanno due o tre. Voglio che si capisca che non si gioca sulla pelle delle persone, che per pararsi il didietro da eventuali spostamenti negli equilibri politici (la perdita di quel cadreghino, difesa a costo della dignità), non si può accettare che ciò che non piace a me, non va bene per nessuno. I parlamentari cattolici a parole, sono dipendenti anche miei e nostri (quanto ha ragione Beppe Grillo), e le nostre tasse servono a pagare il loro lavoro per noi. Non per loro. Altrimenti, li si licenzia, come si fa con gli operatori di call center sottopagati e sfruttati che non raggiungono gli obiettivi. O no?

Hasta siempre!

Jordy

26 febbraio 2007

Senza parole

Scozia - Italia 17 -37





Un passo nella storia e nella gloria



Vieni avanti, creativo...

...che ti corco ben bene! Lo so che siamo in piena crisi politica, che il rischio di una nuova guerra in Medioriente è sempre più alto e che siamo in una transizione (che dura da qualche lustro, ormai...) di difficile soluzione, ma io oggi sono arrabbiato con i Creativi, queste figure strane, inquietanti e ingestibili ce costituiscono il fulcro delle nuove professioni legate alla comunicazione. Me la prendo con loro e -beninteso, con chi compila i piani pubblicitari e decide le fasce orarie - perché nelle ultime settimane si è toccato il fondo. E non solo nei contenuti, ma anche nella forma e nell'orario di trasmissione. Va bene la simpatia e l'ironia, va bene il paradosso e la provocazione, ma il piccione ingoiato o la signorina che ci informa minuziosamente dell'andamento del suo ciclo mestruale sono troppo! Soprattutto, se la fanciulla in questione ci spiega il suo flusso mentre siamo seduti dinnanzi al desco, pronti ad affrontare i piaceri della carne. E' proprio assaporando il piatto di lasagne al sugo che appare la donna alle prese con il proprio ciclo...e buon appetito...Ora, da chi è felice di lavorare anche nel weekend, pizza al cartone, divanetto e palestra in ufficio, senza capire che viene fatto lavorare tanto, tantissimo e magari al costo delle fatidiche otto ore al giorno per cinque giorni alla settimana, è lecito attendersi un black out mentale che lo porti a perdere inventiva. Però, a volte non ci sono, ci fanno. Per questo vorrei esprimere un piccolo desiderio: chiudere questi campioni di fantasia in una stanza piena di schermi al plasma, abbuffarli di ogni leccornia e, contestualmente, propinare loro, a ciclo continuo per ore, ore, ore, tutti i peggiori spot - intendo di peggior gusto - per studiarli, per capire le loro reazioni. Chissà che non ci sia uno di questi fenomeni che riesca a capire qualcosa di positivo. Vieni avanti, creativo...

14 febbraio 2007

Ciao Marco

Sono passati tre anni. Il giorno di San Valentino del 2007, Marco Pantani ha fatto un ultimo tragico scatto, questa volta dalla vita, e ci ha lasciato. Con un vuoto enorme per noi appassionati, che scorgevamo la leggenda, il mito nelle sue azioni. Con il dolore per la debolezza dell'uomo, sconfitto dai tormenti e dalle rudezze della vita. Con una rabbia mai sopita, per come i media si sono accaniti, perniciosi, fino a farlo passare per un ciclista fermato perché dopato. Non ho visto altrattanto fervore contro altri corridori, anche ultimamente, loro sì con prove evidenti. Ci sono stati vincitori di Giri d'Italia, ancor oggi in attività, squalificati per doping e recuperati, mai massacrati dalla stampa. Ma Marco era speciale, un fenomeno in bicicletta e un uomo fragile a piedi. Chi lo ha osannato, non si è fatto scrupoli in seguito. Poi la debolezza ha fatto il resto, l'uomo è crollato. Voglio solo ricordare Marco Pantani, per le lacrime di gioia che ho versato a ogni sua vittoria, per la pelle d'oca che mi provoca ogni volta che rivedi in tv le sue azioni. Manca a tutti coloro che il ciclismo lo amano sul serio.
Ciao Marco
Jordy

riprendiamo il filo...

..dopo un po' di tempo senza scrivere, facciamo un piccolo punto della situazione. Dunque, abbiamo scoperto che, in Italia, ci sono ancora degli idioti che provano a tenere un vita un fantasma del passato (il terrorismo) e una sigla (Br), ampiamente sconfitti dalla Storia. Pronti a infiltrarsi e a sparare, arroganti presunti "cavalieri del Bene", autonominati, che pretendono di essere la guida di una rivoluzione che nessuno vuole. Li hanno presi, speriamo sgominati. Non diamo loro alcuno spazio, per battere il terrorismo, nessuna pietà e forza al diritto e alla democrazia. Loro non ne avrebbero.
Peccato che, di fronte a una notizia terribile e positiva (intendo l'arresto, chiaramente...), ci sono i soliti cialtroni del centrodestra che pronti e listi, già accusano la Sinistra e i Sindacati di essere i mandanti, i responsabili, gli amici e quant'altro, dei terroristi. Bisognerebbe ricordare a "Lorsignori", dei personaggi più che discutibili che a tutt'oggi bazzicano il centrodestra. Ci sono, per esempio, ex Nar consiglieri comunali, consiglieri comunali che partecipano a esequie di bombaroli di estrema destra e non provano disagio, in mezzo a bandiere celtiche e saluti romani...La Cgil ha pagato, anche duramente, la lotta alle Br, per esempio Guido Rossa. Non vengano soloni post-fascisti a spiegare la democrazia. Non ne hanno le basi.
E, a proposito di democrazia, il Governo ha varato i Dico, nome curioso per indicare i Pacs. Una sceltà di civiltà, che chiaramente la destra integralista cattolica, ma non solo, ha già bollato come un atto di distruzione della famiglia. Ora, a parte che il copyright della famiglia non è depositato in Vaticano, ma il clero, quando pretende di veder rispettate le proprie posizioni, perché non lo fa con chi ha un approccio laico? Con chi vuole poter condividere con la persona amata la propria vita senza essere obbligato a sposarsi? E chiede semplicemente di veder riconosciuti alcuni diritti CIVILI, come l'assistenza in caso di malattia o la reversibilità della pensione? Non sarà che i Dico, porteranno molti meno soldi nelle chiese itaiane, visto l'obolo (spesso tariffato) per potersi sposare? E infine, è così difficile capire che i Dico servono a normare una situazione già in essere e che, a quanto pare, già coinvolge più o meno un milione di italiani? Basta così, non credo che serva altro. Libera chiesa in libero stato.

Jordy

30 gennaio 2007

Comunismo anticomunista

Stamattina, in una televisione privata, si discuteva delle buste paga del 2007, se siano più leggere grazie alla Finanziaria del Governo Prodi. Mentre si mostrava un lieve incremento dello stipendio, grazie a un calo della pressione fiscale, di circa 20 euro, un'ascoltatrice ha telefonato lamentando che se è vero che ci sono 20 euro in più al mese, è altrettanto vero che i prezzi aumentano e quindi il Governo deve intervenire per tutelare i cittadini, eccetera...Ora, mi è venuta in mente una piccola cosa. Da quando Silvio Berlusconi è sceso in campo per l'Italia, ha condotto a spada tratta una pugna indefessa contro il Comunismo responsabile dei mali del Paese, visto che ha governato male e rovinato gli italiani per cinquant'anni. Ora, a parte che uno che mi cita Romolo e Remolo e che è convinto di aver fatto dialogare per la prima volta Usa e Giappone (si parlano dal 1946, potenza delle atomiche...) dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, è chiaro che in storia non c'azzecca granché. Ma il punto è che è riuscito, benissimo, a inculcare nella testa di moltissimi italiani, non solo suoi elettori, falsi storici clamorosi. Con il paradosso, ed è qui che la mia riflessione stamani, s'è fatta più intensa, che è colpa del governo del comunista Prodi se i soldi per gli italiani. Il popolo (o popolino recepisce e accusa l'esecutivo per il rincaro dei prezzi, e così via...Però, tutti questi aticomunisti viscerali pretendono che sia il governo a guidare il mercato (libero) e i prezzi, come se fossimo nell'Albania di Enver Hoxha. Il paradosso è proprio qui. Qualcuno spieghi agli elettori del centrodestra e non solo, ai qualunquisti, a quelli che hanno da dire sempre e comunque, agli ignoranti (di storia e di economia, in questo caso), che prima di parlare, conviene tenere in funzione la testina. Giusto per non dire fieramente delle castronerie...

Pensierino

Questo mese non sono riuscito a dare continuità ai miei pensieri e al blog. Alcune cose mi hanno particolarmente colpito e avrei voluto approfondirle, adesso la cronaca corre e ciò che era forte una settimana fa è praticamente in ghiacciaia. Un po' come la verità su Ustica, per esempio, visto che è di pochi giorni addietro il proscioglimento dei generali accusati di alto tradimento. Praticamente, le nuove vittime, a 26 anni dalla sciagura, sono i parenti delle persone decedute nel volo Bologna-Palermo del giugno 1980. E ci si azzuffa ancora sulle cause della tragedia, il missile, la bomba a bordo, eccetera, eccetera, e non si conosce la vergogna di svelare le verità nascoste e risapute da tutti (ma non ci sono prove e testimoni, molti dei quali deceduti negli anni misteriosamente...). So solo una cosa, e lo dico da persona che ha letto, si è informato e si è fatto una minima cultura di quel "decennio lungo" e inquietante, che Piazza Fontana arriva alla strage del "treno di natale" del 1984. Credo che l'Italia sia stato terreno di una battaglia cruenta, un fronte della Guerra Fredda tra Est e Ovest, in cui settori dello Stato hanno manipolato, sfruttato, approfittato e favorito quegli "opposti estremismi" per elevare la potenza della strategia della Tensione e poter giostrare a proprio piacimento tutto e tutti senza sporcarsi le mani, oppure lasciando che fossero altri a pulirsele per loro. Non credo a chi vede negli alleati americani la totale trasparenza, perché non c'è e, temo, non ci sarà mai trasparenza su temi come la strage di Ustica, sulle stragi di Stato e su alcuni eventi clamorosi, per esempio il sequestro Moro, in cui servizi deviati hanno avuto un ruolo chiave, per presenza o clamorosa assenza. La Storia siamo noi, cantava De Gregori, ma serve che si abbia accesso al racconto. Non si può accettare, non si deve accettare una versione plastificata dei fatti e darla per valida, senza accettare il confronto. Altrimenti non siamo più Storia, ma solo storiella...

08 gennaio 2007

Si riparte

Dunque, ci siamo. Esauriti i baccanali pre-post natalizi, festeggiamenti per il nuovo anno, accompagnato da sequele di oroscopi pronti a ricordarci che sarà l'anno favorevole per ogni segno zodiacale (piccola nota a margine, il 2006, per il mio segno, avrebbe dovuto essere qualcosa di stratosferico. Bene, non lo auguro a nessuno un anno così...) e simpatiche abbuffate da fine della guerra, oggi si rimetto in moto tutto e si torna alla solita normalità (che non cambia certo, da un anno all'altro). Cosa ci lascia il 2006, è compito che cedo volentieri ad altri. Oltre alle speranze di carattere personale, niente di particolare, cose come un lavoro fisso, magari con un contratto di lavoro e un po' di sensazioni positive, mi preme fissare alcuni punti su cui concentrarmi e incalzare.
Intanto, mi aspetto che la Politica inizi a pensare seeriamente all'occupazione con un po' di serietà, la mia generazione paga un prezzo personale che diventerà sociale tra qualche anno, se non si interviene seriamente. I costi per le centinaia di migliaia di giovani 30/40enni fuori dal mercato del lavoro rischiano di diventare oneri sociali insostenibili. Una politica occupazionale seria, magari che pensi a cancellare il ricatto dei contratti atipici, della flessibilità/precarietà, sarebbe bene accetta. Come? Per e sempio, rendendo i contratto come quelli a Progetto, più costosi di contratti tipici. Così che, chi volesse (e sottolineo volesse) scegliere per la flessibilità, potrebbe non trovarsi a lavorare per 500/600 euro mensili...Poi, mi auguro che i campioni dei valori morali (che pare siano soltanto quelli cattolici...) si rendano conto che non possono parlare di tolleranza e poi trattare chi non è seguace di santa romana chiesa (il minuscolo è voluto, nda) come una sorta di paria. I pacs non sono solo per coppie omosessuali ma anche, e soprattutto, per le tante coppie eterosessuali che per svariate, e rispettabili, ragioni non si sposano.
Non è che il dazio del matrimonio in chiesa, con l'abito bianco (che nel 99.9% dei casi è ipocrisia pura, dato il basso numero di vergini all'altare...) sia il passaggio obbligato per essere considerato rispettabile e degno di aver costituito una famiglia. E niente predicozzi piccoloborghesi dai cattolici praticanti divorziati che vengono a spiegarmi il valore della famiglia. Maurizio Crozza ha detto, nel suo show televisivo, che è singolare che venga a parlare di matrimonio, sesso, educazione dei figli chi non si sposa, non procrea e non pratica sesso. Aggiungo io, che contesta tutto ciò che è contronatura e si astiene per decenni, sfidando la natura umana che porta all'accoppiamento...Tengo gli occhi aperti, incrocio le dita e spero. Sempre che un fulmine non mi arrivi dritto sulla cabeza... :-))
Buon anno!
Jordy