09 gennaio 2008

Ancora sulle moratorie...

IL dibattito (pessimo nei contenuti e basso di qualità, finora...) sulla moratoria dell'aborto, o meglio della legge 194, si arricchisce di una proprosta intelligente e importante, anzi centrale, nella difesa della Vita contro uno dei veri e propri nemici mortali dell'uomo: l'Aids. La proposta qui sotto è del movimento Libertà e Giustizia e sono certo che le reazioni saranno esattamente quelle che immagino, la solita ipocrisia sessuofoba e finto-puritana tipica dei parrucconi clerico-reazionari...

Moratoria sul divieto all’uso del preservativo
Red. LeG, 09-01-2008


All'indomani dell'intervento del Papa che ha sottolineato il "carattere sacro della vita umana", collegandolo alla moratoria Onu sulla pena di morte, LeG segue con interesse il dibattito sulla 194, affidando agli uomini di scienza il compito di stabilire se la medicina abbia fatto progressi tali da aprire la discussione sullo spostamento dei limiti di tempo per effettuare aborti terapeutici. Ma sottolinea che l'aborto previsto dalla 194 non è un omicidio, trattandosi di una scelta sempre drammatica, spesso obbligata e che è inaccettabile l'equazione moratoria contro la pena di morte uguale a moratoria contro l'aborto.
LeG ricorda i 40 milioni di persone infettate dal virus Hiv nel 2007 e il fatto che la Chiesa cattolica si oppone da sempre all'uso dei preservativi, persino nei contesti in cui essi sono indispensabili per evitare il contagio.
Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, riferiti al 2007, sono già 40 milioni le persone infettate dal virus, 8 mila i morti al giorno e 1500 i bambini che contraggono quotidianamente l'Aids. La Chiesa non ha mai revocato quel divieto.
LeG chiede che la Chiesa cattolica consenta una moratoria del divieto all'uso del preservativo, per contribuire a salvare uomini, donne e bambini dal contagio Aids, nel rispetto del "carattere sacro della vita umana".


Proposta sensata, no? Per questo, temo, inaccettabile...

04 gennaio 2008

Moratoria qui, moratoria là...

E ci mancava proprio un inizio dell'anno senza botto. Ci ha pensato Giuliano Ferrara, supportato dalla lobby dei Teo-dem, dei cattolici integralisti, dei vertici della Curia, dei scendiletto dei potenti, pronti a piegarsi ai voleri di qualche eminente eminenza senza chiedersi nemmeno di cosa parla...Siamo all'ennesimo tentativo di modificare la legge 194, ancora a voler limitare (o eliminare) una normetta che da qualche anno in qua (un trentennio) ha posto fine a quelle porcherie di aborti clandestini fatti con ferri da calza, senza la minima attenzione a igiene e salute e che danni seri ha provocato a moltissime donne. E nemmeno gratuito, ma a pagamento. La legge 194 ha reso l'intervento sicuro, protetto e gratuito,. al'interno di strutture ospedaliere. Ha una struttura che non rende la norma una sorta di "pillola del giorno dopo", ma ha criteri seri per iniziare il percorso, offre la possibilità di cambiare idea fino all'ultimo e garantisce che ci sia un personale sanitario sempre attento alla situazione della donna. Ecco, arrivano degli uomini (sempre loro parlano, a parte la Binetti), spesso preti (quindi, si presume, senza esperienza nè di famiglia, nè di sesso...) e pretendono di imporre la loro volontà a tutti, anche a chi non crede! Ecco perché vi ringrazio di esistere, ogni giorno fornite nuove motivazioni serie e scientifiche al mio anticlericalismo. Ma questo non sposti il punto della questione. La laicità dello Stato prevede che le scelte etiche siano di competenza esclusiva dei cittadini. Lo Stato deve mettere a disposizione gli strumenti migliori affinché la scelta sia sempre consapevole. E tutti i parrucconi che pensano di poter cambiare questa situazione, accettino questo dato di fatto oggettivo. C'è però sempre la possibilità, per loro, di cambiare stato e di prendersi la cittadinanza vaticana. Ah, dimenticavo. E se dopo la moratoria contro l'aborto, ne suggerissi una contro la pedofilia? Magari chiedendo che tutti i responsabili siano sottoposti a giudizio di un tribunale civile? O per i laici, la pena è la galera e per i preti, il trasferimento ad altra diocesi?

28 dicembre 2007

Ma pure a Natale???.../2

Ora arriva l'annuncio di Lamberto Dini: a gennaio presenterà all'Esecutivo un programma di Governo nuovo. Se non verrà approvato e recepito totalmente, non darà la sua fiducia la Governo Prodi. Il "liberaldemocratico" (sarebbe opportuno conoscere i termini che si usano, prima di utilizzarli...) impone un diktat a scatola chiusa, cos'è? Provare per credere? Il senatore Lamberto Dini si trova in parlamento, eletto sulla base di un programma sottoscritto dagli elettori con un'operazione semplicissima: una croce sul simbolo dell'Unione, sulla scheda elettorale. Peraltro, il senatore Lamberto Dini, come la totalità dei parlamentari italiani, non è stato scelto dagli elettori, La legge elettorale attuale non permette di scegliere chi mandare in Parlamento. Onde per cui, siamo al paradosso di un soggetto politico che rappresenta, al momento, solo se stesso, con alle spalle un partitino parlamentare senza riscontro elettorale che pretende di decidere per tutti. Così, senza rappresentatività, ma solo autoreferenza. Alla faccia del "liberale" e del "democratico"...Senatore Lamberto Dini, si conquisti sul campo il diritto a governare: come già suggerito, si dimetta e si presenti da solo alle prossime elezioni. Per rispetto agli elettori...

26 dicembre 2007

Ma pure a Natale???...

Almeno il 25 dicembre ci si aspetta che dal Palazzo cali un minimo di silenzio, giusto per riossigenarci un po'. Invece, spunta Lamberto Dini con una nuova sparata: "Il governo in Senato non ha più i numeri per governare. Ed è assurdo che Prodi pensi che soltanto lui possa svolgere quel ruolo", ha dichiarato alla stampa, giusto in piena festività, per avere il massimo di visibilità. Allora, il Nostro è stato eletto nelle file della Margherita, ma non ha aderito al Partito Democratico. Se ha cambiato idea, è pregato vivamente di dimettersi in quanto non più in linea con le idee di chi l'ha eletto, altrimenti si rassegni a fare parte della maggioranza di centrosinistra fino alla scadenza del mandato. Ma siccome il Nostro non vuole far più parte dell'Unione, ma non vuole nemmeno mollare la poltroncina parlamentare, allora la proposta è: faccia cadere il Governo subito, proponga nuove immediate elezioni nelle quali si presenti, da solo, come futuro leader del Governo e aspetti il responso del popolo sovrano. Sarà così coraggioso da affrontare il verdetto di un meccanismo così tremendo come la democrazia? O forse preferisce che il potere sia cosa di pochi? Vuol tornare tra le braccia del suo vecchio compagno di viaggio, quel Berlusconi a cui voltò le spalle già qualche anno fa? Il nuovo avanza, mettiamolo da parte...

21 dicembre 2007

Strenne stressate

Natale è alle porte, sbarratele se potete!!! Scherzi a parte, negli ultimi giorni si consuma il delirio tipicamente italiano del regalo natalizio da prendere al limite del tempo massimo. Figli di una società che comprime tempi e reprime fantasie, si è pronti a prendere una qualsiasi stupidata, pur di non presentarsi a mani vuote. Salvo affollare i negozi, dal 27 dicembre, per far cambiare l'80% dei doni ricevuti. Milano è naturalmente congestionata dal traffico, ma in questi giorni siamo di fronte a un fenomeno unico. Si verifica un vero e proprio transfert: la coda agostana al casello di Melegnano si riversa, senza soluzione di continuità, in ogni strada e vicolo meneghino. Con il risultato che si impiegano 2 ore per fare 1 chilometro, altre 2 ore per trovare un posto auto e un altro paio per tornare a casa. Ma i negozi? Vuoti o quasi...Eh, già, il natale è povero, aumenta tutto, dal pane alla pasta, ma gli italiani non si fermano di fronte alla strenna, anche a costo di spendere quel che resta della tredicesima in benzina e luculliani deschi, pranzando e cenando senza tregua per tre giorni. E poi, via, si svuotano le città e tutti fuori per la settimana bianca o il capodanno. Non ci sono soldi? Chissenefrega, si fa il mutuo! Perché questo è il nuovo trend. Ci sono i ricchi sempre più ricchi, e ci sono molti nuovi poveri. Se volete sapere perché, guardate per strada, nei prossimi giorni. La risposta è lì, compressa sulla lingua d'asfalto, rovente manco fosse pieno agosto.

Feliz navidad...

Jordy

20 dicembre 2007

Chi me piglia ppe' francesa...

Credevo di aver capito, di essere stato illuminato sulle soluzioni inesorabili per portare la stabilità nella vita politica italiana. Il rimedio doveva essere il proporzionale alla tedesca, con sbarramento al 5%. Con discussioni se fissare le alleanze prima o dopo il voto, ma per tutti, Walter Veltroni in testa, era il Sistema, ineluttabile, implacabile, indifferibile. Poi, sento un'intervento del segretario del Partito Democratico in cui spiega che prima o poi dovremo capire che per il nostro Paese la soluzione non può che essere il sistema elettorale alla francese (maggioritario con doppio turno e sbarramento del 12%). Compreso, of course, dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica. Mi sono fermato un attimo a pensare che tra i due sistemi che una differenza passesca, come tra il giorno e la notte. Dal proporzionale al maggioritario, così, da un giorno all'altro. E tutto il pubblico ad applaudire l'ineludibile destino che la Guida offre alla propria gente. Ora, delle due una: o a sinistra ci si è rintronati completamente da accettare che ogni posizione sia giusta, perché arriva dai vertici, senza un minimo di discussione, dal metodo alle conseguenze, fino alla congruità di posizioni che cambiano a velocità impressionanti. Oppure, la seconda ipotesi è che bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla. In questo caso, conosciamo già il finale...

19 dicembre 2007

Pena di morte e la pena delle morti

L'Italia ha vinto un'importante, importantissima battaglia diplomatica al'Onu, la moratoria sulla pena di morte nel mondo. una mozione che ha superato lo scoglio dei paesi contrari o che utilizzano la condanna capitale abitualmente. Paesi privi di forme reali di democrazia (come la Cina) e paesi esportatori ufficiali di democrazia (vedi Usa). Una vittoria notevoe, che apre a livello globale la discussione sul tema, la mozione non è vincolante, ma può essere il passo decisivo verso un'abolizione generale della pena di morte. Ottima notizia, ma ora occorre fare di più, a partire dall'Italia. Nel nostro paese, la cronaca delle ultime settimane lo conferma, lavorare rischia di essere il luogo della dipartita, sempre di più. Sono salite a sei le vittime della ThyssenKrupp di Torino, solo ieri, altre cinque persone hanno perso la vita lavorando e la media di 3-4 morti quotidiani sembra essere bloccata. Serve un intervento decisivo, sulla quantità e qualità dei controlli, e serve la certezza della pena per gli imprenditori che sfruttano il lavoro nero e risparmiano sulla sicurezza. Vanno colpiti e puniti. I lavoratori vanno tutelati e garantiti. Non è più accettabile che operai muoiano e nessuno paghino. A Porto Marghera ne sanno qualcosa le famiglie dei tanti lavoratori morti a causa delle nubi tossiche in fabbrica. I tribunali non hanno punito nessuno, tranne le vittime. E' opportuno che arrivi la svolta, altrimenti la prossima moratoria la dovremo chiedere contro l'Italia...

06 dicembre 2007

Le chiamano "morti bianche"...

...Ma nero è il colore del lutto. In Italia, nel 2006, sono state 1300 le vittime di incidenti mortali sul posto di lavoro, 100 al mese, 3 ogni giorno. L'ultimo caso è di stanotte, a Torino. Un operaio morto e altri 6 che lottano in condizioni gravissime, per un incendio all'acciaieria ThyssenKrupp del capoluogo piemontese. Mentre ci si affanna, in Parlamento, dietro a un decreto Sicurezza che si occupi di come buttar fuori il maggior numero possibile di Rom senza apparire razzisti, non si fa assolutamente nulla per garantire ai lavoratori quella Sicurezza minima, di poter tornare a casa la sera, sani e tranquilli. Non di vederli uscire di casa la mattina e chiedersi se torneranno vivi...Sono numeri da guerra, altro che Afghanistan o Iraq, è qui che lo Stato manca. Manca nella prevenzione, nel sostegno e nel controllo che le norme di sicurezza vengano applicate, che nei cantieri tutto funzioni bene e che non ci siano lavoratori in nero, che costano poco anche perché non devono lavorare in sicurezza. Manca la tranquillità di lavorare con macchine che siano perfettamente funzionanti e non vetuste. Ecco qual è il vero assenteismo. Che guarda caso, in troppi casi è voluto da imprenditori (non tutti, ma qualcuno c'è, visti i numeri...) con qualche scrupolo di meno. Se l'assenteismo nella pubblica amministrazione ci costa 14 miliardi di euro, 1300 morti sul lavoro ogni anno, quanto costano? E non si tratta solo di costi economici...

P.s. Oggi è il 10 dicembre, le vittime sono salite a 4 e l'azienda sostiene che tutto era a posto, non c'erano problemi legati alla sicurezza. Nemmeno quella che gli stessi lavoratori definiscono "una strage" serve a fare un piccolo esame di coscienza?...

05 dicembre 2007

Votantonio, votantonio!!!

Ormai è un tour europeo, se non mondiale, su quale sistema elettorale adottare. Alla tedesca, alla francese, alla spagnola (non siate maliziosi!!!). Modestamente, umilmente (ma anche no...), butto lì la mia proposta. Sarebbe bello se ci fosse una risposta forte da parte dei protagonisti del voto, cioè gli elettori. Con un avvertenza ai politici che dovessero imbattersi per caso nella mia idea e volessero farla propria: sarebbe bella la citazione ed eventuale offerta lavorativa collegata, per contrastare la precarietà del sottoscritto... :-))

Proposta semplice, semplice:
proporzionale con sbarramento al 7/8%, senza premio di maggioranza e vincolo di coalizione. Importante questo punto, perché porterebbe a una modifica costituzionale, che leghi la durata delle Camere alla vita dell'Esecutivo. Quindi niente inciuci, governicchi, tecnici, balneari e altre frivolezze di democristiana memoria...

Poichè lo sbarramento non risolverebbe il problema della frammentazione, bisogna intervenire altresì sui regolamenti delle Camere, per fissare alcuni paletti rigisissimi:
oltre al vincolo di coalizione, è necessario anche il vincolo di mandato per i parlamentari, perché cambiare idea è legittimo, ma chi è stato votato per una lista non deve poter cambiare posizione, partito, coalizione con i voti degli elettori, a cui magari girano i "cabasisi" se votano un candidato di Rifondazione e se lo trovano in Forza Italia sei mesi dopo, o viceversa...Qualora il parlamentare decida di non sentirsi più parte della formazione politica con cui è stato eletto, decade dalla carica parlamentare immediatamente.
Inoltre, andrebbe impedita la formazione dei partitini parlamentari, autoreferenziali e privi di rappresentanza territoriale. Per questo, basta inserire nella legge che i soli simboli ammessi in Parlamento sono quelli determinati dalle elezioni. Così i vari De Gregorio, Dini e compagnia bella non si troverebbero più nella posizione di potersi svincolare dalla maggioranza con cui sono stati eletti e minacciare constantemente la caduta del Governo, qualora non tenga le posizioni che vogliono loro...
Infine, per risparmiare sui costi della politica, si potrebbe cancellare la possibilità, per i parlamentari, di maturare una pensione dopo solo due anni di legislatura. Gli anni da onorevole vanno solo conteggiati in aggiunta a quelli maturati da reddito di lavoro e, comunque, aumentare il minimo per la pensione da 2 a 15 anni (o 3 legislature) da parlamentare.
E' una proposta accettabile? Io dico di sì, ma temo che, per chi dovrà votarla, sia una proposta nociva. Forse perché si schiera dalla parte degli elettori e non degli eletti...

Hasta luego!

04 dicembre 2007

Al lavoro!

"L'assenteismo è l'emblema dell'inefficienza e del cattivo funzionamento della pubblica amministrazione, il fenomeno più evidente e clamoroso". E' una frase pronunciata da Luca di Montezemolo, che riprendo paro paro un articolo di Repubblica.it. Questo qui:

http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/economia/conti-pubblici-62/montezemolo-statali/montezemolo-statali.html

Il costo, per il presidente di Confindustria, è 14 miliardi di euro, l'1% del Pil. Non solo, "La nostra rimane una società incentrata sulle caste", aggiunge il presidente Fiat, Ferrari, Luiss, ecc..
Una bella denuncia, niente da dire, ed è chiaro che questo è uno degli esempi di spreco di denaro pubblico da contrastare, fino a farlo sparire. Però, mi faccio una domandina: un uomo che ricopre 15 cariche presidenziali e varie, quando è nel suo ufficio a Torino, o a Roma o a Maranello, non è per caso assente nelle altre sedi? E poi, il presidente di Confindustria è al corrente del fatto che in Italia vige il capitalismo familiare dove non esiste apertura a dinamiche di respiro internazionale, ma il passaggio di potere da padre a figlio, spesso deleterio per lo sviluppo delle aziende, è rigido? E che nella storia del Paese, queste gestioni sono state contenute da interventi statali? Di quali caste parliamo?
Senza polemiche, giusto per informazione...