12 dicembre 2006

Per non dimenticare/3



Ciao Alberto.

Per non dimenticare/2

Anche l'Italia ha la sua bella pagina buia da celebrare, oggi 12 dicembre, la strage di piazza Fontana, la madre della Strategia della tensione, dello stragismo e di quella guerra civile, mai dichiarata, che si è portata via centinaia di giovani, rossi e neri, e che ha segnato indelebilmente una generazione. Sono passati 37 anni da quel pomeriggio del 1969, a Milano, ma dopo una serie incredibile di processi, numerose piste e imputati, non si avrà mai il responsabile punito. Sanno tutti chi sono i bombaroli, ma per cavilli giudiziari, burocratici, fughe dall'estradizioni, coperture e depistaggi vari, le vittime della Banca dell'Agricoltura non avranno mai la Giustizia per le loro vite spezzate senza un perché. Come non sarà così per il Povero Pinelli, defenestrato dalla Questura tre giorni dopo e per il commissario Calabresi, ucciso nel 1971 e per cui sono stati condannati Sofri, Bompressi e Pietrostefani, grazie alle confessioni del pentito Leonardo Marino, altra storia processuale su cui ci sarebbe molto da dire...Voglio solo dire una cosa, invece, non dimenticherò tutte le persone cadute senza un perché, o meglio, senza la consapevolezza del perché. Vittime inconsapevoli di un ingranaggio che sacrificava persone per mantenere "un certo ordine" o per scompaginarlo proprio per avere la scusa buona verso una svolta autoritaria. Non dimenticherò mai i giovani caduti negli anni successivi, rossi e neri, loro stessi vittime dello stesso meccanismo. E mentre sento "autorevoli" politicanti, guarda caso sempre da Destra, urlare il bisogno di una pacificazione che parta dal riconoscimento che tutte le vittime sono uguali, ma i neri erano vittime della violenza comunista, mi chiedo se la vera pacificazione non passi invece dal riconoscimento che tutti si è sbagliato a farsi prendere dall'odio e dal bisogno di regoare dei conti, evidentemente non chiusi con la fine della guerra. E le vittime, innocenti e no, erano tutti strumenti dello stesso potere occulto che è sopravvissuto e si è reinventato, senza farsi troppo male.

Per non dimenticare/1


Si è spento, pochi giorni fa, Augusto Pinochet, uno dei più sanguinari dittatori del Novecento. Non esito a paragonarlo ad altri illustri "colleghi", che hanno mostrato come applicare scientificamente le torture e compiere un genocidio senza un minimo di brividi per la propria coscienza, probabilmente nera come l'anima, oppure assente. Bene, Pinochet e il suo regime sono stati una delle pagine più buie dell'umanità, mai come in questi casi, dolente. Anticomunismo e ripristino di quei "valori" (termine che giustifica, spesso, nefandezze incredibili) sono stati la bandiera del massacro di migliaia di cittadini, torturati, ammazzati, gettati nel vuoto (vivi) da aeroplani che sorvolavano l'oceano. Sparizioni, esiliati, la storia del Cile, ma anche dell'Argentina e di quasi tutta l'America Latina, sono l'affermazione che tutto è possibile, in nome del'ideologia, anche il massacro. Pinochet aveva 92 anni, era malato e si era quasi garantito l'impunità. Quasi, al punto che qualche magistrato, in Spagna come in Cile, aveva deciso di continuare, di non mollare e far saltare fuori la verità. Adesso i processi continueranno, ma l'imputato principale non c sarà, il cuore se l'è portato via. La storia lo giudicherà colpevole, la giustizia non potrà più farlo. Ma un'altra Giustizia, forse, ha riservato per l'ex dittatore la terza via. Non sarà mai colpevole, ma nemmeno innocente. Forse gli sarebbe servita una seconda vita per affrontare i processi, io preferisco difendere la memoria storica di ciò che è accaduto quell'11 settmbre 1973, di Salvador Allende e degli stadi pieni di desaparecidos, dell'appoggio di larghi strati della Chiesa e degli Stati Uniti. Mi ricorderò di loro, quando parlano di valori e diritti civili. E saprò chi ha le mani sporche di sangue...

01 dicembre 2006

Nostalgia canaglia

Non tanto dell'accoppiata Albano-Romina, interpreti della celebre canzone del titolo, quanto per un certo tipo di politica estera, che sceglieva di risolvere "problemi contingenti" senza coinvolgere ignari cittadini nelle battaglie di equilibri geopolitici tra blocchi contrapposti. Le spy-story, da James Bond in poi, hanno esaltato la "guerra silenziosa" delle spie e dei servizi segreti e, leggendo i giornali in questi giorni, ne sento la mancanza.
Perché? Forse perché mi rassicurava di più sapere di non rischiare di essere potenziale vittima di avvelenamento radioattivo per far fuori un nemico, un traditore, l'altro, insomma. E a Londra si è passati da una vittima accertata, Livtinenko, agente russo oppositore di Putin, a qualche contaminato per fnire a 4-5 aerei e alcune decine di migliaia di persone a rischio contagio. A corredo di quest'assurdo, un rischio altissimo di scatenare qualcosa (una guerra Russia-Europa, forse?) per eliminare un nemico. Siamo di fronte a un esperimento per un nuovo tipo di relazioni internazionali occulte, che vadano a coprire il buco lascato dalla caduta del blocco sovietico? E forse, non era quasi "istituzionalizzato" il lavoro dei servizi segreti Est-Ovest, quasi come se ci fosse un codice tacito che cercasse di evitare l'allargamento delle crisi, il coinvolgimento dei popoli il più possibile? Ci hanno raccontato che la caduta dell'Urss avrebbe portato la pace. Infatti, i conflitti sono aumentati e sono diventati più cruenti e hanno lasciato un segno indelebile. Due volte in Iraq, Afghanistan, Medio Oriente, Cecenia, Ex Yugoslavia. E poi, recrudescenza della violenza etnica, crescita esponenziale del terrorismo fondamentalista arabo, l'11 settembre. Tutto questo è un avanzamento della società? Il Polonio è l'ultima frontiera della guerra? Si possono intossicare decine di migliaia di persone per farne fuori uno solo, seppur scomodo? A chi legge la risposta. Ma in conclusione, vorrei sottolineare che di fronte a questi problemi enormi, titanici, noi italiani riusciamo a offrire la macchietta, purtroppo molto collegata a quanto successo a Londra. Mi riferisco alla Commissione Mithrokin e al suo presidente, Paolo Guzzanti. Aspetto di vedere se quanto sta uscendo sui giornali in questi giorni sia vero, se il buon Guzzanti padre ha contattato questo consulente, Mario Scaramella (una ultim'ora su Repubblica.it dice che anche lui è stato contaminato) per cercare e procurare (a tutti i costi, dice qualcuno) per dimostrare che Prodi e mezzo Centrosinistra fossero agenti del kgb. Prodi? Ma siamo seri...La vicenda mi ricorda Telekom Serbia che è finita con gli accusati accusatori e gli accusatori accusati. Cerchiamo di essere seri. Il Polonio uccide.

Jordy

29 novembre 2006

Lavorare per vivere, non per morire!

Le chiamano morti bianche e nelle redazioni non sono (quasi mai) una notizia. Eppure si muore sul lavoro. Tanto, tantissimo. Troppo. Il lavoro nero, le condizioni di sicurezza nei cantieri non sempre all'altezza, subappalti che vanno verso manodopera sempre meno pagata, caporalato. Non sono problemi nuovi, ma ogni volta che si decide di denunciare la tragedia delle morti sul lavoro è perché si sfiora la strage.
Sdegno, rabbia, promesse, iniziative e poi? Poi non succede nulla o quasi e i problemi tornano ad essere gli stessi e le vittime pure. Ora il Governo sembra volersi muovere in direzione prevenzione e interventi contro il lavoro in nero. Bene, ma non so quanto efficaci possano essere gli effetti, specie nel breve periodo.
Temo che i cantieri possano risentire sempre e comunque dei caporali, dei subappalti e delle infiltrazioni criminali. Che fare? Intervenire sicuramente con normative sempre più rigide sui criteri e sulla sicurezza, mantenere alta l'attenzione sulla stampa, comunque, e non solo se è il Presidente della Repubblica ha lanciare un grido di allarme. E magari, fermarsi un po' tutti a pensare che si lavora per vivere, non per farsi ammazzare!

jordy

24 novembre 2006

A scherzar coi santi...

La satira sembra essere diventata l'ultima frontiera dell'intolleranza. Sia da chi la pratica, sia da chi la subisce. Ci sono indubbie esagerazioni che possono sfociare nel cattivo gusto, ma la satira deve essere politicamente scorretta? Assolutamente sì! Soprattutto se tocca il Potere, costituito, secolarizzato, sclerotizzato nel suo alone di intoccabilità.
La questione è, ovviamente, legata alle simpatiche parodie e ironie di Fiorello e Crozza verso il Papa e il suo segretario belloccio. La prima domanda è: è più comico Fiorello che gli fa il verso o lo stesso segretario che si fa fotografare da un noto settimanale in tenuta da tennista? La seconda è: il Vaticano deve essere escluso dalla satira? Per la prima domanda, mi sembra perfino banale, quindi quasi intelligente, pensare che se si è tanto "aperti" da mostrare aspetti privati, da normalità quotidiana, altrettanto comprensivi e autoironici si deve accettare le battute, simpatiche, sicuramente non volgari e nient'affatto offensive del conduttore di Viva Radio 2. Altrimenti non si può parlare di rispetto verso istituzioni importanti e culla della fede. E', tristemente, solo una forma di antipatica boria, figlia di un'atteggiamento supponente di chi pretende d'imporre solo ciò che più gli garba.
E la seconda domanda? La risposta è sicuramente più politica. Il Papa non è solo la guida spirituale dei tanti milioni di fedeli sparsi sul globo terracqueo, è anche capo di stato e spesso il Vaticano entra deciso (a gamba tesa, per i calciofili) nella politica nostrana. Basti ricordare le incursioni su fecondazione assistita, aborto, pacs, omosessualità. Meno male che la Lttizzetto non dimentica "Eminems", stuzzica la discussione su temi laici e che non sono priorità di Santa Romana Chiesa. E perché non si può parodiare anche il Papa, soprattutto se, come fa Crozza, interviene più sui luoghi comuni teutonici e sul peso del predecessore di Ratzinger per mostrare un aspetto palesemente finto e, spesso, gustoso e non sulle linee teologico-politico-filosofiche. Non ci vedo nulla di offensivo.
Ma pronti i nuovi Crociati, fieri alla pugna, elevano strali su questi disgustosi attacchi alla cristianità e alla doppiezza di chi difende l'Islam nelle sue crociate anticristiane e non difende la propria religione. Il rispetto vale per tutti, le minacce fondamentaliste a proposito delle vignette su Maometto sono esecrabili, ma intelligenza, cultura e il presunto progresso dell'occidente avanzato, dovrebbero mostrare la capacità di saper ridere di se stessi innanzitutto.
Ma la difesa dell'identità rende tutti, e dico tutti, fondamentalisti. Esistono anche tra i cattolici, a volte...Vorrei poter ridere un po' di tutti, democraticamente e con tolleranza. E' la mia maniera di rispettare il prossimo. Ma qualche volta, mi sento io poco rispettato, da laico, da chi alza lo sdegno per queste manifestazioni poco tolleranti. Lasciamo stare la satira, è uno strumento di critica e, spesso, d'informazione. Chi vuole metterle il bavaglio, vuole il pensiero unico.

Que viva el respecto! Que viva reir!

Jordy

07 novembre 2006

Ne vale la pena?

Ne vale davvero la pena...di morte per Saddam? Riconosciamo le sue enormi, spaventose responsabilità sugli eccidi durante la sua lunga carriera da Raìs. E' persona spregevole e sanguinaria e merita la condanna. Lo dico subito, così da spazzare via ogni discussione sulla figura di Saddam. Ma mi domando se la condanna a morte sia la strada migliore, se questo possa aiutare la riconciliazione nel marotriato Iraq, oppure se serva a garantire una sconfitta di misura (o un pareggio, secondo i più ottimisti) al simpatico George W. Bush.
Già, perché la destabilizzazione del Medio Oriente non è più un rischio, peggio di così direi è molto difficile, a meno che non si pensi alla cancellazione fisica di tutta l'area. Ma la condanna a morte di Saddam amplificherebbe i rigurgiti anti-occidentali, il rischio di un nuovo arfforzamento dell'estremismo islamico, il pericolo di nuovi e più feroci attentati. E il problema viene acuito dai dubbi sulla legittimità e regolarità del processo contro il dittatore, denunciato da molte Ong. E dall'opportunità, in un mondo che da un lato cerca di cancellare la pena capitale e dall'altra la sostiene per fini elettorali interni (sarà mica un caso che Bush è il solo realmente esultante per la sentenza).
Ormai è universalmente riconosciuto l'errore della guerra in Iraq e la falsità dei pretesti adotti per intraprendere il conflitto. Cerchiamo di non aggiungere errore a errore, evitiamo di creare un nuovo (falso) martire per compattare il fronte estremista e terrorista. Condanniamolo al carcere a vita, che possa pagare in cella il fio. Saddam è stato un feroce, sanguinario dittatore, ma non dimentichiamo che chi armato le sue mani è lo stesso che ora se ne vuole sbarazzare.

Sin matar!

Jordy

16 ottobre 2006

Pagheremo caro, pagheremo tutto...

A tutti coloro che gridano vergogna perché in Italia si vuol far pagare le tasse (ma ci pensa, signora, che tempi stiamo vivendo...), e che sa scandalizzarsi solo qualdo il misero interesse di bottega e saccoccia viene crudelmente attentato dalla voracità delle fauci statali, che grida allo scandalo per chi vuole rendere più dura la vita agli evasori, che difende il "nero" delle aziende perché "altrimenti saremmo costretti a chiudere", mi permetto di porre un lieve quesito: perché cavolo devono pagare sempre le stesse persone, che guardacaso NON possono evadere, nemmeno volendolo. E che finisce che guadagnano meno di un gioielliere, un commerciante, un professionista? Invece di lamentarsi per la pressione fiscale vampiresca, provino a pensare che è proprio grazie ai tanti anni di "privilegio fiscale inopportuno" di cui hanno impunemente goduto che i conti del Paese fanno abbastanza schifo. Che si adeguino e paghino, per una volta. E quando vedono "lorsignori", che guadagnano meno di chi stenta con una pensione sociale, facciano una sola cosa: si VERGOGNINO!

Hasta

Jordy

27 settembre 2006

Po po po po po

Con qualche giorno di ritardo saluto il neo campione del mondo di ciclismo su strada: Paolo Bettini! Finalmente il titolo è arrivato, forse con un anno di ritardo, ma la maglia iridata è strameritata...e soprattutto, di questi tempi, pulita!!!

Grazie Grillo!

Jordy

25 settembre 2006

A proposito di libertà...

L'appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da parte del co-presidente dell'associazione Luca Coscioni, Piergiorgio Welby, sulla libertà di poter morire, di ricorrere all'eutanasia, sta riaprendo un dibattito infinito su etica, coscienza, diritto alla vita, ecc...e, come in occasione del referendum sulla Legge 40 (fecondazione assistita), inizio a provare un enorme, incontenibile fastidio alle tante voci pronte a levarsi nella comprensione del dolore, ma senza che ci sia la minima apertura verso le REALI esigenzi di chi leva un grido di dolore. La si butta subito sul religioso, sul diritto alla vita che non ci apartiene, in realtà, ma è una specie di franchising fornito dai Piani Alti, da restituire intatto. Mi sta bene, anzi benissimo. Però, io non sono cattolico credente, per la verità non sono credente, preferisco definirmi ateo militante. e in quanto tale, non devo rispondere dei miei gesti a una divinità e/o a una legge superiore. Devo però pretendere che uno stato laico (Italia, per esempio) possa garantire, come da Costituzione, i miei diritti senza che debba fare una profesisone di fede o subire una conversione religiosa. L'eutanasia, come aborto e fecondazione assistita, appartengono alla sfera privata dell'uomo e non devono essere regolati secondo una sola linea "filosofica". Pretendo di essere rispettato se non credo, se chiedo di poter trovare mi permetta di scegliere che fare ed esigo che non ci sia il solito democristiano timorato di Dio, con amante e scheletri negli armadi, pronto a lanciarsi in una tremebonda reprimenda sulla mancanza di valori civili e umani, quando questi siano semplicemente differenti. qualche anno fa, alcuni esponenti del Movimento per la Vita degli Usa non rtovarono di meglio da fare, per contrastare l'aborto, che sparare ad alcuni ginecologi rei di praticarlo (per altro, in strutture sanitarie). Così, per evitare l'omicidio del feto, seccavano direttamente i medici. Credo che il rispetto possa esserci solo a fronte di una reale reciprocità. Ma fino a quando un ateo (e in Italia ce ne sono davvero parecchi) non avrà la possibilità di poter fare scelte davvero consapevoli, perché la legislazione non è poi così laica come dovrebbe, questo paese non potrà mai realmente definirsi CIVILE. A meno che non si cambi pelle e si accetti che aver 2 famiglie è immorale per i comuni mortali, ma così cool per i tanti parrucconi difensori delle altrui virtù e dei personali vizi...

Hasta la libertad!

Jordy

23 settembre 2006

Comunque la pensiate...

...grazie a Michele Santoro per essere tornato. So perfettamente che, fosse stato per lui, non avrebbe mollato il posto, ma devo dire che ho trovato particolarmente ottuso l'ostracismo per un giornalista così spiccatamente schierato, come se fosse l'unico, ma altrettanto capace di fare il mestiere del reporter, sulla linea del fronte e non nascosto dietro alla scrivania o a un salottino per soliti noti...Grazie per la puntata di Napoli, per il coraggio di valorizzare il lavoro di giornalisti validi che hanno il coraggio (e lo spazio) per fare dell'ottimo giornalismo d'inchiesta, scomodo non perché tocca i potenti, ma perché capace di mettere a nudo i problemi reali, della gente comune. Perché dietro a un atto di delinquenza c'è, molto spesso, una storia che merita di essere raccontata, un architrave per fare un'analisi sociologica e giornalistica, ovvero un racconto dei fatti condito delle motivazioni che hanno spinto a determinate scelte. Un comportamento professionalmente corretto e politicamente scorretto. Grazie Michele, per questo AnnoZero...

Jordy

21 settembre 2006

Pronto...ssi ttu?...

Una breve battuta a proposito del caso Telecom. In mezzo a inchieste giudiziarie, polemiche politiche, spioni, rischi di aggiottaggio e piccoli azionisti alla mercé di scelte strategiche discutibili o incomprensibili, un passaggio dell'intera vicenda mi ha colpito particolarmente: dai telegiornali apprendo che, tra Telecom e Pirelli, sarebbero stati spesi circa 20 milioni di euro per la struttura parallela di schedatura e spionaggio. Ripeto: circa 20 milioni di euro!!!
Dato che l'azienda presenta un indebitamento notevole e che molte sono state le vertenze che hanno messo a repentaglio i lavoratori, mi chiedo se questi soldi, investiti in settori produttivi e non per sentire le telefonate di Bobo Vieri o di qualche socio fedele, avrebbero reso meno complicato il clima, ridotto il monte debiti, permesso di evitare vertenze sindacali? Scusate il populismo eventualmente riscontrabile, ma mi piacerebbe sentire domande come questa alla radio o in tv e leggerla sui giornali. Ma come si fa, i problemi dei naufraghi dell'Isola dei Famosi non possono passare in secondo piano, ma questa è un'altra storia che afffronterò prossimamente...
Hasta luego
Jordy

brevi pensieri

Sembra che la mia connessione via adsl sia proprio nata sotto una cattiva stella...che dire? Per aspera ad astra...
Gli avvenimenti dell'ultima settimana mi hanno solleticato alcuni pensieri e interrogativi. Innanzitutto, il macello che è seguito all'intervento del Papa all'Università di Ratisbona e che ha scatenato l'ira funesta dei fondamentalisti. A parte il fatto che sostenere che le guerre in nome della religione sia folle (anche quelle non "sante", in verità, lo sono...), mi chiedo non tanto se il Papa dovesse o meno chiedere scusa, ma se fosse OPPORTUNO citare un testo medievale, periodo storico in cui i rapporti tra Roma e Islam erano incentrati su una dialettica molto intensa, chiamata "Crociate contro l'infedele". E' davvero possibile pensare che sia stata una disattenzione?! Mah...a pensar male...
Inoltre, come già sostenuto in precedente post, una certa attenzione a non utilizzare frasi, discorsi, atteggiamenti che possano essere causa di esplosioni di follia sarebbe saggio, non pavido. Non sarebbe meglio evitare di dare fiato a estremisti che non aspettano altro per dar fuoco alle polveri e aizzare le masse infuriate e obnubilate dal furore religioso/ideologico?
Alla prossima!
Jordy

15 settembre 2006

Estremo saluto

Da poche ore si è spenta Oriana Fallaci, giornalista e scrittrice che, a suo modo, sanguigna e controversa, ha segnato gli ultimi anni con toni e posizioni forti, e personalmente mai condivisibili. Il che non può e non deve cancellare l'enorme capacità e professionalità che l'ha portata ad essere grintosa cronista e testimone della Storia e del Giornalismo. Sebbene la sua Rabbia e il suo Orgoglio fossero lontani anni luce dal mio pensiero e dalle mie sensazioni, non posso che salutarla con il Rispetto che si deve a una persona coraggiosa, sempre e comunque. Buon viaggio, Oriana.

Jordy

14 settembre 2006

Maledetta connessione...

...sarà stato un caso che il giorno successivo all'apertura di questo blog, la connessione è saltata inspiegabilmente per ben tre giorni? Murphy's law strikes again?... :-))

Ok, ora tutto è a posto e la mia linguaccia è già pronta. Riprendo, a bocce ferme, il tema 11 settembre, anche su spunto del post di Roderigo, per dire la mia su alcune cosine che non sono state (volutamente?) sviscerate dai media nel corso di questi 5 anni. Lo spunto me l'ha dato la visione di Fahrenheit 9/11, di cui magnificherò l'irriverente ed efficacisssimo montaggio vita natural durante, e delle informazioni che emergono per tutta la pellicola. Amministrazione Bush e governi amici rifutano la cosidetta "teoria del complotto", secondo la quale gli Usa sapevano dell'attacco e non hanno fatto nulla per impedirlo, anzi...Non so quanto fosse voluto da Mr. President, certo è che oltre 3 mila persone sono morte, vittime civili, comunque innocenti. E le Twin Towers sono state lo spunto per azioni di guerra continuate (i bombardamenti sull'Iraq, per esempio, non si sono mai fermati dal 1991 in poi...) e le vittime civili, questa volta non occidentali, sono state molte di più. Tutto questo, perché? per prendere il "barbuto"? Non direi, visto che non è stato mai catturato...Per fermate il feroce saladino Saddam, con le sue armi di distruzione di massa? Beh, sugli armamenti del "baffo", mi fido degli Usa, data l'enorme fornitura di materiale bellico nel decennio 1980-1990. Credo sia importante la memoria storica, invece, non dimenticare che chi ci ha spiegato un dato fenomeno, è lo stesso che mesi prima sosteneva l'esatto contrario. Condy dice che Saddam non ha nessun potenziale bellico e sei mesi dopo sostiene l'esatto opposto (poi si è visto che le presunte prove erano un falso calmoroso). le nostre missioni di pace sono diventate poi di guerra per tornare pacifiche a seconda del vento che soffiava. L'imposizione della democrazia, con l'uso delle armi e della violenza (do you remember Abu Ghraib?) non sono forse lo strumento adatto per alzare la tensione e sollecitare lo scontro di civiltà? Non è forse vero che la strada migliore per contrastare l'estremismo sia quella di togliere ai terroristi lo spazio della propaganda, magari risolvendo finalmente, ed equalmente, la questione mediorientale con Israele e Stato Palestinese in civile e pacifica convivenza? E non sarà, infine, che rispondere a domande come queste, ci sia il serio rischio di togliere argomenti alla politica di guerra?

P.S.: sempre Roderigo citava il colpo di stato del generale Pinochet dell'11 settembre 1973. Anche allora, per gli Usa, c'era un pericolo da combattere. Oggi, contro il Terrore, si scaricano bombe talmente intelligenti da colpire asili e ospedali con precisione chirurgica. In Cile, per salvarsi dai pericolosi rossi, si scelse la via della tortura e dela soppressione di quelle libertà d cui gli States si professano campioni. Ameno che, per libertà, non ci si riferisca alla sensazione che provavano i tanti prigionieri politici che venivano gettati vivi e legati dagli aerei militari cileni direttamente nell'oceano, da circa duemila metri di quota...

Nunca mas!

Jordy

11 settembre 2006

Eccomi!

Da oggi reclamo anch'io un piccolo angolo del cyber-spazio... :-))
Questo è il blog di Jordy Canals, il mio pseudonimo. Preferisco mantenere un minimo di anonimato, per sentirmi libero di utilizzare al massimo la cinica ironia che ha segnato gli articoli che, in passato, ho scritto come Jordy.
E la data con cui inizio, l'11 settembre, segna una ricorrenza tra le più tragiche della storia dell'uomo degli ultimi decenni. Solo un pensiero alle tante, troppe vittime della follia umana, del fanatismo religioso e del parimenti fanatismo da "democrazia da esportazione"...

Spero che questo spazio possa ospitare nuovi amici e conversazioni intense

Hasta pronto

JordyCanals