24 novembre 2006

A scherzar coi santi...

La satira sembra essere diventata l'ultima frontiera dell'intolleranza. Sia da chi la pratica, sia da chi la subisce. Ci sono indubbie esagerazioni che possono sfociare nel cattivo gusto, ma la satira deve essere politicamente scorretta? Assolutamente sì! Soprattutto se tocca il Potere, costituito, secolarizzato, sclerotizzato nel suo alone di intoccabilità.
La questione è, ovviamente, legata alle simpatiche parodie e ironie di Fiorello e Crozza verso il Papa e il suo segretario belloccio. La prima domanda è: è più comico Fiorello che gli fa il verso o lo stesso segretario che si fa fotografare da un noto settimanale in tenuta da tennista? La seconda è: il Vaticano deve essere escluso dalla satira? Per la prima domanda, mi sembra perfino banale, quindi quasi intelligente, pensare che se si è tanto "aperti" da mostrare aspetti privati, da normalità quotidiana, altrettanto comprensivi e autoironici si deve accettare le battute, simpatiche, sicuramente non volgari e nient'affatto offensive del conduttore di Viva Radio 2. Altrimenti non si può parlare di rispetto verso istituzioni importanti e culla della fede. E', tristemente, solo una forma di antipatica boria, figlia di un'atteggiamento supponente di chi pretende d'imporre solo ciò che più gli garba.
E la seconda domanda? La risposta è sicuramente più politica. Il Papa non è solo la guida spirituale dei tanti milioni di fedeli sparsi sul globo terracqueo, è anche capo di stato e spesso il Vaticano entra deciso (a gamba tesa, per i calciofili) nella politica nostrana. Basti ricordare le incursioni su fecondazione assistita, aborto, pacs, omosessualità. Meno male che la Lttizzetto non dimentica "Eminems", stuzzica la discussione su temi laici e che non sono priorità di Santa Romana Chiesa. E perché non si può parodiare anche il Papa, soprattutto se, come fa Crozza, interviene più sui luoghi comuni teutonici e sul peso del predecessore di Ratzinger per mostrare un aspetto palesemente finto e, spesso, gustoso e non sulle linee teologico-politico-filosofiche. Non ci vedo nulla di offensivo.
Ma pronti i nuovi Crociati, fieri alla pugna, elevano strali su questi disgustosi attacchi alla cristianità e alla doppiezza di chi difende l'Islam nelle sue crociate anticristiane e non difende la propria religione. Il rispetto vale per tutti, le minacce fondamentaliste a proposito delle vignette su Maometto sono esecrabili, ma intelligenza, cultura e il presunto progresso dell'occidente avanzato, dovrebbero mostrare la capacità di saper ridere di se stessi innanzitutto.
Ma la difesa dell'identità rende tutti, e dico tutti, fondamentalisti. Esistono anche tra i cattolici, a volte...Vorrei poter ridere un po' di tutti, democraticamente e con tolleranza. E' la mia maniera di rispettare il prossimo. Ma qualche volta, mi sento io poco rispettato, da laico, da chi alza lo sdegno per queste manifestazioni poco tolleranti. Lasciamo stare la satira, è uno strumento di critica e, spesso, d'informazione. Chi vuole metterle il bavaglio, vuole il pensiero unico.

Que viva el respecto! Que viva reir!

Jordy

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