05 dicembre 2007

Votantonio, votantonio!!!

Ormai è un tour europeo, se non mondiale, su quale sistema elettorale adottare. Alla tedesca, alla francese, alla spagnola (non siate maliziosi!!!). Modestamente, umilmente (ma anche no...), butto lì la mia proposta. Sarebbe bello se ci fosse una risposta forte da parte dei protagonisti del voto, cioè gli elettori. Con un avvertenza ai politici che dovessero imbattersi per caso nella mia idea e volessero farla propria: sarebbe bella la citazione ed eventuale offerta lavorativa collegata, per contrastare la precarietà del sottoscritto... :-))

Proposta semplice, semplice:
proporzionale con sbarramento al 7/8%, senza premio di maggioranza e vincolo di coalizione. Importante questo punto, perché porterebbe a una modifica costituzionale, che leghi la durata delle Camere alla vita dell'Esecutivo. Quindi niente inciuci, governicchi, tecnici, balneari e altre frivolezze di democristiana memoria...

Poichè lo sbarramento non risolverebbe il problema della frammentazione, bisogna intervenire altresì sui regolamenti delle Camere, per fissare alcuni paletti rigisissimi:
oltre al vincolo di coalizione, è necessario anche il vincolo di mandato per i parlamentari, perché cambiare idea è legittimo, ma chi è stato votato per una lista non deve poter cambiare posizione, partito, coalizione con i voti degli elettori, a cui magari girano i "cabasisi" se votano un candidato di Rifondazione e se lo trovano in Forza Italia sei mesi dopo, o viceversa...Qualora il parlamentare decida di non sentirsi più parte della formazione politica con cui è stato eletto, decade dalla carica parlamentare immediatamente.
Inoltre, andrebbe impedita la formazione dei partitini parlamentari, autoreferenziali e privi di rappresentanza territoriale. Per questo, basta inserire nella legge che i soli simboli ammessi in Parlamento sono quelli determinati dalle elezioni. Così i vari De Gregorio, Dini e compagnia bella non si troverebbero più nella posizione di potersi svincolare dalla maggioranza con cui sono stati eletti e minacciare constantemente la caduta del Governo, qualora non tenga le posizioni che vogliono loro...
Infine, per risparmiare sui costi della politica, si potrebbe cancellare la possibilità, per i parlamentari, di maturare una pensione dopo solo due anni di legislatura. Gli anni da onorevole vanno solo conteggiati in aggiunta a quelli maturati da reddito di lavoro e, comunque, aumentare il minimo per la pensione da 2 a 15 anni (o 3 legislature) da parlamentare.
E' una proposta accettabile? Io dico di sì, ma temo che, per chi dovrà votarla, sia una proposta nociva. Forse perché si schiera dalla parte degli elettori e non degli eletti...

Hasta luego!

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